Che libro di misteri sarebbe se non parlassimo dei templari? Pronti! Dovete sapere che Padova, e in particolare il Portello, fu un punto nevralgico per i templari. Questo perché con l'apertura del Piovego, il canale navigabile che la collegava a Venezia, nel 1209 la nostra città divenne una tappa obbligatoria per gli aspiranti crociati e per i pellegrini provenienti da ogni angolo d'Europa e diretti verso la Serenissima per potersi imbarcare alla volta della Terra Santa Gli ordini cavallereschi padovani erano incaricati di gestire il flusso di queste persone, accogliendole, curandole e indirizzandole, ma anche addestrando chi desiderava impugnare la spada a difesa della cristianità. Tra tutti gli ordini, di certo quello templare è il più misterioso e affascinante. Questo sparì nel Trecento per poi essere riscoperto nel Settecento, quando cominciarono a fiorire molte leggende sul suo conto. L'insediamento padovano dei templari si trovava presso l'antico porto del sale, sul canale Roncajette, e venne sostituito poi da quello del Portello. Non si sa in quale anno i templari si stanziarono in città, ma certamente fu prima del 25 settembre 1174, data nella quale un certo Gerardino lasciò nel suo testamento 100 soldi alla casa del Tempio di Padova. Il professor Sandro Zanotto sostiene che la casa templare padovana fu dedicata a santa Maria Iconia perché, nella ilI crociata, i cavalieri templari tra cui c'erano molti padovani -sotto la guida di Federico Barbarossa conquistarono la città di lnconiwn, in Turchia, il 17 maggio 1190. Quindi la chiesa di Santa Maria del Tempio Avete presente qual è la chiesa di Santa Maria Iconia? Quella che si trova in via Belzoni e oggi è intitolata all'Immacolata. Pensate che un tempo aveva un monastero annesso, che rappresentava la base dei cavalieri padovani. Qui venivano reclutati e addestrati gli aspiranti crociati provenienti dalla Francia e dall'Europa occidentale, che una volta maturi erano imbarcati alla volta di Venezia. La storia di questo insediamento finì improvvisamente nel 1312, con la soppressione deIl'ordine templare. La chiesa attuale risale"'al 1864 e dell'originale non conserva nulla se non alcune opere tra cui la pala d'altare deIl'Assunta e, manco a dirlo, le anime tormentate dei crociati morti in Terra Santa che amano aggirarsi ancora nella loro chiesa. Qualche simbolo dei templari può essere trovato anche poco più in là, nella cappella degli Scrovegni. Tanto per cominciare, la leggendaria croce templare compare più o meno nascosta in diversi punti: dipinta sui tre altari minori, intarsiata nel marmo della tomba in cui riposa Enrico 'Scrovegni, piccola ma decisamente visibile sotto l'affresco del giudizio universale e, a completare il percorso verso il paradiso, sorretta dalla fede nella sequenza delle virtù. Decisamente anomala anche la sequenza delle tre virtù teologali, con la carità posta tra la fede e la speranza, come suggeriva Bernardo Di Chiaravalle, il santo che scrisse la regola dell'ordine dei cavalieri templari. Infine, anche la disposizione degli scranni è davvero particolare, in quanto questi non guardano l'altare maggiore ma si fronteggiano lungo le pareti laterali della cappella, in una disposizione più adatta a una sala consiliare che a delle funzioni religiose. Ma Padova non si accontentò mica dei templari, c'è dell'altro. Seguitemi nel prossimo capitolo!
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tratto da "Misteri e storie insolite di Padova" -Newton Comption editori |